Un festival sugli ottoni non poteva non echeggiare il poeta della tromba: Chet Baker.
Il ricordo del più romantico dei jazzisti di tutti i tempi vive in riverberi grazie a Ruth Young, americana, raffinata cantante e favolosa interprete che, oltre ad essere stata, negli anni settanta e ottanta, compagna di Chet, ha spesso collaborato con lui, registrando ammirevoli standard del repertorio cool jazz.
Il discusso documentario Let’s get lost, prodotto dal famoso fotografo di moda Bruce Weber, la cui visione insegna anche molte cose del suo background Hollywoodiano, le diede molto risalto. Il padre di Ruth era infatti il vice presidente della United Artists Pictures. Miti della storia del cinema quali Marilyn Monroe, Jane Russel, Warren Beatty e Rossano Brazzi erano di casa durante la sua infanzia.
Ruth è spesso chiamata a raccontare i ricordi degli anni da lei vissuti con Chet Baker -anni vissuti “come su un treno in corsa” – anche da James Gavin, nella sua biografia di Chet Baker Deep in a Dream: The Long Night of Chet Baker (Chet Baker – La lunga notte di un mito).
Nel 2005 Ruth Young decide di pubblicare l’album This Is Always, dedicato all’uomo che così profondamente, nel bene e nel male, le cambiò la vita: Chet.
Lo stile musicale di Ruth è del tutto personale, somma delle sue emozioni e delle esperienze vissute. Canto che viene descritto come pura poesia fatta suono.