Un concerto da solista è da sempre un banco di prova sostanziale per misurare la personalità e la capacità di un pianista. Concettualmente il richiamo sostanziale è ovviamente collegato al mondo classico per eccellenza ma, specialmente in campo jazzistico e con i dovuti rimandi alla libertà d’espressione e alle sensibilità messe in gioco, il concerto per pianoforte solo è ormai entrato di diritto nelle forme della musica moderna.
La scelta del programma, la conseguente architettura, la ripulitura delle imprecisioni ma anche le frammentazioni, i rimandi e financo la scelta di riuscire a giocare reinventando di volta in volta nel momento esecutivo la lirica, la scelta armonica o, più in breve, la propria capacità di esprimersi sono tutte importanti componenti della scelta di un evento solistico.
Esistono a dire il vero pochi artisti capaci di esprimersi poi su ogni tipologia di tastiera che sia questa quella di un pianoforte a coda tradizionale, un piano elettrico Fender, un organo, un clavicembalo, un sintetizzatore elettronico, un harmonium indiano o ancora le tante altre tipologie di strumenti a tasti disseminate dalla storia umana.
Sade Mangiaracina ha in sé diverse di queste tante capacità. Quando ha cominciato a suonare a casa sua non ci si poteva permettere l’acquisto di un costoso strumento acustico e anche perciò questa straordinaria interprete ha pigiato i primi tasti su tastiere differenti da quella principe per poi però conquistarla a pieno merito negli anni a venire. Il risultato è un concerto solista che trova nella libertà espressiva massima la sua prima cifra qualitativa. Il risultato è un concerto dai mille volti e dal fascino raro e dove il passaggio da una tastiera all’altra sembra naturale in maniera ecumenica. Non è raro trovarsi davanti ad un eccellente pianista capace di suonare bene sia il pianoforte acustico che quello elettrico oppure l’organo a canne. È invece sicuramente più difficile imbattersi in un’artista capace di “adattare” il proprio tocco alle diverse tipologie di tastiera. Le tre utilizzate da Sade in questa occasione sono lo strumento acustico, quello elettrico e il synth.
Grazie alla libertà propria della musica jazz Sade supera gli ostacoli e si impone come figura femminile importante della “buona musica” poiché come insegnava Ellington “non importa che sia jazz o altro…. importante è che sia buona musica”.
• Note biografiche:
Sade Mangiaracina nasce a Castelvetrano nel 1986. A sei anni inizia lo studio del pianoforte classico che prosegue fino ai 18, vincendo in questi anni diversi concorsi nazionali e internazionali, compreso un importante riconoscimento da parte di UNESCO dopo un concerto ad Atene. Dopo la maturità classica si trasferisce a Roma per studiare jazz presso la scuola Percentomusica diretta da Massimo Moriconi dove si diploma nel 2007 con il massimo dei voti, proseguendo successivamente gli studi jazz al conservatorio di Santa Cecilia con il maestro Danilo Rea. In questi anni ha preso parte a molti progetti musicali, incidendo diversi dischi anche a suo nome. Dal 2013 inizia a collaborare anche in ambito pop con Simona Molinari (festival del Cinema di Cannes, Premio Tenco, Umbria Jazz), Amara (Sanremo) e Dionne Warwick per la quale apre i concerti del suo tour italiano continuando a lavorare con diversi jazzisti di fama internazionale come Greg Osby, Fabrizio Bosso, Giovanni Tommaso, Massimo Moriconi, Luca Aquino, K.J.Denhert, Francesco Bearzatti e altri.
Importanti sono poi le collaborazioni con Med Free Orkestra, con la cantante algherese Franca Masu e con A’lmara l’orchestra delle donne arabe e del Mediterraneo provenienti da Egitto, Tunisia, Turchia, Siria, Kenya, Italia, Giordania. Nel 2018 esce il suo disco “Le mie
Donne” prodotto dal trombettista Paolo Fresu per la sua etichetta discografica Tǔk Music, in trio con Gianluca Brugnano e Marco Bardoscia. Il trio si esibisce in importanti festival e rassegne italiane. Il 2022 vede l’uscita del lavoro con Med Free Orkestra in cui ha lavorato oltre che come pianista, anche in qualità di autrice, arrangiatrice dei brani e direttore.
La pubblicazione è avvenuta subito dopo quella di “Madiba” (uscito sempre per Tǔk) dedicato a Nelson Mandela e che ha raccolto massimo consenso dalla critica.
www.facebook.com/sade.mangiaracina
http://www.tukmusic.com/it/musicians/sade-mangiaracina/