E’ in Macedonia con “The Skopje Connection” che venne ad Aquino l’dea del festival Riverberi attratto da risonanze, colori vividi, incontro di suoni, tradizioni e persone. The Skopje Connection nasce con Enrico Blumer, produttore del lavoro discografico, con l’intento di mettere a confronto tre artisti apparentemente lontani tra loro- attenti all’attualità musicale europea e alle sue tradizioni – e di utilizzare un luogo, la Cifte Amam – il bagno turco di Skopje, costruzione del quindicesimo secolo – e le sue sonorità naturali come quarto elemento del processo creativo, soprattutto in alcune delle improvvisazioni collettive, come in particolare in PTT. Aquino, vincitore del Top Jazz italiano 2010 e i macedoni Emin e Saresky, con Amam, collaborano con i festival di mezz’Europa.
The Skopje Connection è un vero e proprio viaggio tra le tradizioni e le prospettive musicali di un territorio ampio e dai confini frastagliati. I Balcani, la Magna Grecia, i territori della dominazione bizantina e ottomana: una fascia dell’Europa sud-orientale, unita molto spesso dalle vicende storiche e dagli spostamenti dei popoli. Un luogo difficile da definire dove le eredità culturali si sono spesso sovrapposte e hanno dato origine a nuove culture.
Alle implicazioni sonore e linguistiche, alle sonorità pastose della sala, i tre musicisti aggiungono, sia nei live che su disco, il dialogo e la costante ricerca dell’incontro, la necessità di esplorare i terreni comuni, l'”esibizione” delle proprie peculiarità e l’intenzione di esprimere una voce unica attraverso gli strumenti. La composizione del trio – due fiati e chitarra acustica, i suoni rotondi del corno francese, le spigolosità di tromba e melodica ammorbidite dai riverberi naturali – diventa un’ulteriore chiave di lettura del progetto e delle potenzialità del dialogo sempre aperto e sempre fluido dei tre musicisti. L’assenza di una regolare sezione ritmica non costituisce un problema per il trio e viene risolta con la predisposizione melodica e i diversi giochi rumoristici, in una disposizione assolutamente paritetica della formazione, dove Sareski solo di rado offre un accompagnamento armonico ma accosta anch’egli le sue linee melodiche a quelle dei fiati.
L’attitudine dei tre porta nel disco e nel live movimenti e cambi di atmosfera repentini. Lo scarto tra le diverse dinamiche – emotive, se si vuole, più che di volume, massa sonora o ritmo – avviene sempre con la capacità di mettere subito a fuoco la nuova situazione e, per quanto netto, ogni passaggio viene sempre risolto in maniera veloce e sfruttato come nuova componente espressiva.
Tutto questo rende The Skopje Connection un lavoro intrigante, melodico anche se non sempre facile, open-minded, appassionato nella ricerca degli impasti timbrici e delle suggestioni ambientali.